senza titolo-4 copia

Asinara Sailing di Giorgio Cavallini 

via Cala Sabina 1ª trv 1/b

07040 Stintino (SS) 

P.I. 02434160905

 

Asinara Charter Service

di Domenico Basciu,

Via Levante 36, Porto Torres (SS)

PI 02633410903

GoToAsinara è un brand di 

proprietà di Asinara Sailing e di 

Asinara Charter Service

Le Imbarcazioni di proprietà di Asinara Sailing e di Asinara Charter Service, sono ormeggiate presso il Porto Turistico della Marina di Stintino

https://www.marinadistintino.it/it-it/

marina logo

Privacy Policy

Cookies Policy

Escursione nel Parco Nazionale dell'Asinara e nell'Area Marina Protetta dell'Isola dell'Asinara.

info@gotoasinara.it

Go To Asinara

+393884709051

Menù

L'Asinara

L'Asinara, una meravigliosa isola del Mediterraneo posizionata nel Nord-ovest  della Sardegna.

Conosciuta da tutti come carcere di massima sicurezza, dal 1997 è diventata un Parco Nazionale.

Con più di 3000 anni di storia, quest'isola ricca di fascino ambientale è una perla del Mediterraneo che, grazie anche alle sue leggende più o meno recenti, non smette mai di stupire chi ha la fortuna di visitarla.

Isola d'Ercole, Insula Insinuaria e infine Asinara, questi i nomi della quinta isola Italiana per grandezza (tra le minori) diventata famosa anche per essere la casa degli Asinelli Bianchi, ormai il simbolo di questo Parco Nazionale con Area Marina Protetta.

​Venire in Sardegna e non visitarla è un vero delitto.

Un'estensione di quasi 51 km² ed una forma molto irregolare, la sua larghezza è assai variabile e va da 290 m, nel punto più stretto a 7 km in quello più largo. Il suo perimetro costiero raggiunge i 110 km.

La vegetazione è prevalentemente arbustiva con tipica macchia mediterranea.

Tra le colline che ricoprono il territorio dell'Asinara la più alta, Punta Scomunica, supera di poco i 400 metri.

La flora è costituita da quasi 700 specie. Ricchissima di avifauna e di ittiofauna, Il Parco e l'Area Marina Protetta dell'Asinara contano circa 80 specie, molte delle quali di assoluta rarità.

I mammiferi del Parco dell'Asinara sono la lepre, la donnola, il muflone, il cinghiale, il cavallo e i famosi asinelli bianchi. Gli asinelli vivono allo stato brado e la loro caratteristica principale è, oltre a l'esser molto piccoli, la colorazione bianca del loro manto. 

L'Asinara, inoltre, fa parte da tempo del cosiddetto “Santuario dei cetacei”, classificato come Area Specialmente

Protetta di Interesse Mediterraneo.

​Nel territorio dell'Asinara sono presenti diversi luoghi d'interesse:

-Il Castello dell'Asinara:

probabilmente fatto edificare dalla nobile famiglia dei Malaspina si trova nella zona denominata dei Fornelli.

-Cala Reale:

Escursione nel Parco Nazionale dell'Asinara e nell'Area Marina Protetta dell'Isola dell'Asinara.

Presenta diverse strutture di particolare interesse, come ad esempio il Palazzo Reale; l'Ospedale che fa parte dell'insieme di edifici che costituiscono la stazione sanitaria marittima; la Cappella che durante la prima guerra mondiale ospitò prigionieri di guerra, ammalati che vennero riversati nel lazzaretto dell'Asinara; la Chiesa inizialmente adibita a forno crematorio, venne trasformata in chiesa intorno al 1950.

-Il carcere:

La colonia penale agricola dell'Asinara aveva diversi distaccamenti su tutta l'isola.

Diramazione di Fornelli: situato nella parte più meridionale dell'isola.

Santa Maria: sempre nella parte meridionale dell'isola, poco distante da Fornelli, è una delle diramazioni più moderne e recenti.

Tumbarino.

Stretti.

Campu Perdu.

RealeTrabuccato.

Cala d'Oliva.

Case Bianche.

Elighe Mannu.

Grazie ad alcuni siti archeologici si può datare la presenza umana nell'isola fin dal IV millennio a.C. Il sito più importante è quello di Campu Perdu, una domus de janas. È quindi dal Neolitico ininterrotta la presenza umana. 

Altre testimonianze dell'importanza storica e strategica dell'isola si hanno grazie ai Romani, furono proprio essi a rinominarla Herculis Insula, in onore al semidio, figlio di Giove, Ercole.

Fu invece una nobile famiglia Ligure, probabilmente i Malaspina, che fece costruiere  il castello, abbarbicato sul massiccio granitico di Fornelli. A questo castello tuttavia si attribuiscono diverse leggende che ne fanno la dimora del corsaro Barbarossa, da cui il nome dell'omonima cala nelle vicinanze del castello.   

 

Con l'arrivo degli Aragonesi l'Asinara si vide teatro di numerose battaglie, da citare quella del 1409 tra Genovesi e Aragonesi, questi ultimi di stanza ad Alghero, mentre i primi proprio sull'isola.  Ancora nel ‘500 le incursione moresche continuavano a vessare la Sardegna e l'Asinara, è proprio in questo periodo che s'iniziarono a edificare le prime torri costiere, di cui l'Asinara può vantarne tre, in discreto stato di conservazione. Anche le scorrerie e la residenza all'Asinara di Barbarossa risalgono a questo periodo. Nel 1720, dopo una breve parentesi asburgica, la Corona del Regno di Sardegna passa alla Casa Savoia, e sotto questo governo nel 1768, viene concesso ai fratelli Gioacchino e Felice Velixandre di colonizzare l'isola con coloni di varia origine allontanando i precedenti abitanti (per la maggior parte pastori dell'entroterra sardo e pescatori liguri perlopiù di Camogli), anche se il tentativo fallì. Ma alla rinuncia dei Velixandre risposero i nobiluomini sardi, tra cui il sassarese don Antonio Manca Amat, marchese di Mores e Montemaggiore che nel 1775 convinse Vittorio Emanuele I a concedergli l'isola, col titolo di Duca dell'Asinara. Grazie all'arrivo dei nuovi coloni richiamati dal Manca Amat, riuscirono a svilupparsi una discreta agricoltura e pesca, la popolazione continuò a crescere fino ad arrivare, nel 1833, a 300 abitanti e 4 000 capi di bestiame.

 

Nel 1836 venne abolito il feudalesimo e l'Asinara ritornò sotto il controllo diretto dello StatoPassarono diversi decenni finché nel 1885 il Governo Depretis VII istituì una colonia agricola e un lazzaretto.[8] Gli abitanti dell'isola contrariati si opposero, i più combattivi furono allontanati anche tramite navi da guerra. Degli abitanti originari, 57 famiglie di origini sarde si trasferirono nella Nurra, a Porto Torres e Sassari. Le restanti 45 famiglie sarde e liguri si insediarono invece nelle vicinanze della tonnara[9], fondando il borgo di StintinoRisale all'inizio della prima guerra mondiale l'inizio della deportazione di prigionieri di guerra, soprattutto austro-ungaricidi questo periodo rimangono la cappella austroungarica e la stele commemorativa nel cimitero.Negli stessi anni, in seguito alla Guerra d'Etiopia (1937), furono deportati sull'isola molti etiopi. L'Asinara è rimasta chiusa al pubblico dal 1885 al 1999, in un isolamento totale rafforzato nei primi anni sessanta dall'istituzione del carcere di massima sicurezza in cui vennero internati brigatisti e mafiosi come Raffaele Cutolo e Salvatore Riina. L'isolamento ha tuttavia permesso la preservazione di gran parte dell'ambiente naturale dell'isola, evitando la cosiddetta cementificazione, e permettendo la nascita nel 1997 del Parco Nazionale dell'Asinara.​